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Il mercato del tatuaggio in Italia: numeri e tendenze

Published on Mar 11, 2025 by WeInk

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Il mercato del tatuaggio in Italia: numeri e tendenze

Il tatuaggio, un'antica forma d'arte e di espressione personale, ha conosciuto una rinascita straordinaria negli ultimi decenni, diventando un fenomeno di massa in tutto il mondo. In Europa, e in particolare in Italia, il mercato del tatuaggio è in continua espansione, con un numero sempre crescente di persone che scelgono di decorare il proprio corpo con disegni indelebili.

La diffusione del tatuaggio in Europa: un'analisi dettagliata

Secondo un'analisi approfondita della Commissione Europea risalente al 2016, circa 60 milioni di europei, pari al 12% della popolazione totale, portano sulla pelle tatuaggi. Sebbene questa percentuale sia significativa, è interessante notare come la diffusione del tatuaggio vari notevolmente da paese a paese. Una percentuale in continuo aumento ma ancora relativamente bassa se consideriamo i dati riscontrati in altre parti del mondo. Infatti, in testa alla classifica redatta dalla Commissione Europea troviamo il Canada, con il 24% della popolazione tatuata, seguita da Stati Uniti (22,5%) e Nuova Zelanda (20%). Questi dati suggeriscono che il tatuaggio è più radicato nelle culture nordamericane e oceaniche rispetto a quella europea.

La situazione Italiana: numeri, motivazioni e tendenze emergenti

Per quanto riguarda la situazione italiana, dai dati di un’indagine svolta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2015, nel “Bel Paese” ci sono 6,9 milioni di persone tatuate, ovvero il 12,8% della popolazione. Dallo studio, realizzato su un campione di 7608 persone rappresentativo della popolazione italiana dai 12 anni in su, emerge che chi si tatua lo fa prevalentemente per una scelta edonistica (96,5%) ovvero come decorazione, ornamento e abbellimento del corpo. Ma c’è anche uno 0,5% che si sottopone a tatuaggi con finalità mediche (per esempio il tatuaggio del complesso areola-capezzolo o il tatuaggio endoscopico) e il 3% per finalità estetiche (il cosiddetto trucco semi-permanente).
Sempre secondo l’ISS, il 76,1% dei tatuati si è rivolto a un centro specializzato e il 9,1% ad un centro estetico, ma ben il 13,4%, quasi un milione di persone, lo ha fatto al di fuori dei centri autorizzati. Ciò, come è facile intuire, può costituire una rilevante fonte di rischio a livello sanitario.



Rischi e sicurezza: un aspetto fondamentale da non sottovalutare

In generale, solo il 58,2% degli intervistati è informato sui rischi e la percezione di quelli considerati più frequenti riguarda le reazioni allergiche (79,2%), l’epatite (68,8%) e l’herpes (37,4%). Mentre soltanto il 41,7% è adeguatamente informato sulle controindicazioni alla pratica del tatuaggio. Infatti a mancare in molti casi è il “consenso informato”, una documentazione scritta dove il professionista mette in guardia il cliente sui possibili rischi legati all’inserimento sottocutaneo d’inchiostro: un passaggio importante secondo l’IMI che ricorda come il 3,3% dei tatuati abbia avuto una complicanza più o meno importante. Tra le più comuni ci sono dolore (39,3% dei casi), eczema e prurito (26,7%), allergie ai colori (17,5%) e reazioni granulomatose (27,7%) da corpo estraneo o simil-sarcoidee. In ogni caso, più della metà delle persone che ha avuto una reazione non ha consultato nessuno. Il 20% si è rivolto al tatuatore, il 10% ad un dermatologo e un altro 10% al medico di base.

L'offerta di studi: un mercato in rapida espansione

Per quanto riguarda l’ampiezza dell’offerta, secondo i dati di un’analisi del 2016 condotta da Unioncamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di Commercio, il numero di studi di tatuaggio e piercing ha toccato in Italia quota quattromila alla fine del 2015, registrando un aumento di 2.700 unità rispetto al 2012. Analisi più recenti condotte dall’istituto Intergruppo nel 2020 riportano e confermano un trend in crescita delle aperture degli studi, lamentando però numerose inefficienze nell’organizzazione e nella regolamentazione dell’intero settore. In concomitanza con il Lock-down si è assistito inoltre alla crescita di centri non autorizzati, con un potenziale aumento dei rischio per chi si sottopone a questa pratica.



Il nostro consiglio? Informazione, scelta e cura

Per chi desidera un tatuaggio, è fondamentale seguire alcuni consigli essenziali:
  • Informarsi sui rischi: prima di prendere qualsiasi decisione, è essenziale informarsi sui potenziali rischi e complicazioni associati al tatuaggio.
  • Scegliere un professionista qualificato: rivolgersi a un centro autorizzato e con esperienza è fondamentale per garantire la sicurezza e la qualità del tatuaggio.
  • Richiedere il consenso informato: assicurarsi che il tatuatore fornisca una documentazione scritta sui rischi e le controindicazioni.
  • Curare il tatuaggio: seguire attentamente le istruzioni del tatuatore per la cura del tatuaggio appena fatto, per prevenire infezioni e complicazioni.
  • Conoscere i materiali: informarsi sulla qualità degli inchiostri usati e sulla loro certificazione.

Il mercato del tatuaggio è in continua evoluzione, e la consapevolezza dei rischi, la scelta di professionisti qualificati e la cura adeguata sono fondamentali per garantire un'esperienza sicura e soddisfacente. Il tatuaggio rappresenta una forma d'arte e di espressione personale, ma è essenziale affrontarlo con responsabilità e consapevolezza.

Se cerchi un tatuaggio ma non sai da che artista andare, prova a chiedere un tatuaggio.
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